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Più forza alla Consulta Giovanile

Una Consulta Giovanile più resiliente e sostenibile, più indipendente, più integrata.

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La Consulta Giovanile concepita come organo consultivo del Consiglio Comunale è un ottimo esercizio di presa di coscienza rispetto alle complessità del mondo giovanile, che richiedono prima di tutto di essere decifrate, poi di essere affrontate maturando idee e ricercando soluzioni appropriate, e infine risolte attraverso strumenti efficaci. Difatti, l’istituzione di una Consulta Giovanile dichiara la volontà da parte del Consiglio Comunale di farsi guidare dai giovani stessi nella definizione delle politiche giovanili, mettendo loro a disposizione la macchina comunale in cambio del loro aiuto.

Per questa ragione, crediamo nella Consulta Giovanile come motore propulsore di indirizzo delle politiche giovanili dell’Amministrazione Comunale.

Dal punto di vista dei giovani, questo è uno strumento e un’opportunità per mettersi in gioco e al servizio della Città, apportando il proprio contributo nella discussione delle problematiche e nella proposta di soluzioni ad essi e imparando a conoscere più da vicino il funzionamento e le dinamiche della “macchina” pubblica comunale.

Partendo da quanto esiste ad oggi, vorremmo rafforzare la Consulta Giovanile di Omegna attraverso alcuni interventi strutturali che riteniamo necessari:

  • per evitare che essa possa nuovamente cadere nel dimenticatoio com’è già successo in precedenza;

  • per garantirne una maggiore indipendenza del parere giovanile rispetto alle logiche politiche (ossia, una migliore efficacia nella funzione consultiva);

  • per integrarla al meglio con l’ecosistema omegnese e territoriale.

Una Consulta Giovanile più resiliente e sostenibile

Ci sono chiari segnali di debolezza che minacciano la resilienza alle Amministrazioni comunali di diversa natura che si susseguiranno e la sostenibilità nel tempo della Consulta Giovanile del Comune di Omegna. Tra questi, lo sono la semplicità dell’attuale regolamento che ne disciplina il funzionamento e il rapporto con il Consiglio Comunale, nonché la difficoltà nell’inquadrare questo organismo in una più ampia visione sulle politiche giovanili del Comune di Omegna.

Per quanto concerne il regolamento della Consulta Giovanile del Comune di Omegna, serve che riceva un mandato chiaro da parte del Consiglio Comunale da assegnare attraverso uno statuto che definisca precisamente quali sono gli spazi di operatività dell’organismo giovanile, i capisaldi della sua governance, le regole di base del suo funzionamento e le modalità di interazione tra Consiglio Comunale e Consulta Giovanile del Comune di Omegna, con un ruolo di rilievo e di garante che dev’essere assunto dal Presidente del Consiglio Comunale. A lato di questo statuto definito dal Consiglio Comunale, allora il regolamento della Consulta Giovanile di Omegna sarà un flessibile strumento a disposizione dei ragazzi che vi partecipano per poter operare nella maniera ritenuta da loro più efficiente ed efficace entro i confini definiti dallo statuto, cioè entro il mandato assegnato loro dalla Consiglio Comunale. Il punto è: finché va tutto bene e c’è l’entusiasmo per portare avanti il progetto, non ci sono mai problemi; ma con il tempo, questo può scemare e anche l’interesse verso la Consulta Giovanile, che deve comunque continuare a sopravvivere il possibile scarso interesse da parte di qualcuno data la sua importanza strategica!

Assumendo una prospettiva più olistica, riteniamo necessario definire una sorta di cursus honorum che permetta ai giovani di sviluppare negli anni competenze e conoscenze che un domani li aiuteranno ad essere dei buoni amministratori o cittadini attivi per lo sviluppo sociale della nostra Città e, perché no, anche oltre. Questo parte decisamente dal Consiglio Comunale dei Ragazzi, che coinvolge la fascia d’età tra i 10 e i 13 anni. Successivamente a quest’esperienza, serve agevolare l’ingresso di costoro nella Consulta Giovanile del Comune di Omegna, lavorando dunque sull’interazione tra questi due organismi, interpretandoli non in una logica duale ma piuttosto come un processo. A tal proposito, coinvolgere in quest’organismo giovani tra i 14 e i 30 anni lo rende troppo ampio negli intenti, forse anche deviandolo dal suo scopo principale che dev’essere quello di iniziare a “mettere le mani in pasta” per iniziare un percorso che dev’essere però fuori dalla Consulta Giovanile, ossia nell’Amministrazione comunale, in un’associazione o in altre forme di organizzazione della comunità; inoltre, ragazzini di 14 anni potrebbero non esprimere il loro potenziale di fronte ai “grandi” di 25-30 anni, fasce d’età che tra l’altro presentano esigenze e problematiche differenti! Sarà dunque da valutare insieme a quale età ridurre la partecipazione all’Assemblea della Consulta Giovanile, partendo da una proposta di 21 anni come soglia – anche perché poi i maggiorenni possono già entrare a far parte di una delle numerose altre realtà istituzionalizzate che già operano sul territorio.

 

Una Consulta Giovanile più indipendente

Attualmente, è previsto che il mandato della Consulta Giovanile si concluda al termine del ciclo amministrativo, ossia esso corrisponde alla consiliatura. Le questioni giovanili, tuttavia, non dipendono dall’Amministrazione Comunale in carica ma vanno oltre la politica. Serve, quindi, che il mandato degli organi esecutivi della Consulta Giovanile (Presidente, Vice Presidente, Segretario e Coordinatore della Consulta) sia sganciato da quello del Consiglio Comunale. Inoltre, la durata quinquennale della consiliatura non appare coerente con le finalità consultive che devono essere assolte. La realtà è mutevole e le problematiche possono cambiare: serve garantire un maggior ricambio per stimolare sempre nuove idee, far fronte a un naturale calo dell’entusiasmo che si può avere all’inizio del mandato e dare la possibilità a più persone di mettersi in gioco.

A tal proposito, l’Assemblea dev’essere mantenuta come organo permanente composto da membri che possono partecipare tramite semplice richiesta se rispettano il requisito d’età e la cui appartenenza cessa naturalmente al superamento dell’età massima consentita. Diversamente, proporremmo una durata di due anni per il mandato dei ruoli esecutivi della Consulta Giovanile per i motivi prima rappresentati.

Inoltre, una maggiore indipendenza verrebbe garantita anche dalla possibilità per la Consulta di definire un proprio regolamento interno sulla base del mandato ricevuto dal Consiglio Comunale per tramite di uno statuto.

 

Una Consulta Giovanile più integrata

In una realtà come Omegna dove esistono numerose associazioni ed esiste un Oratorio funzionante a pieno regime, servirebbe incentivare la collaborazione tra la Consulta Giovanile e queste altre realtà anche in un’ottica di realizzazione delle proposte e delle idee maturate, nonché per favorire l’inserimento dei giovani nella vita di tali organizzazioni e continuare ad operare nella comunità anche dopo il termine del mandato presso la Consulta Giovanile.

Per stimolare un avvicinamento dei giovani alla vita amministrativa dei Quartieri e stimolarli a candidarsi presso i loro Consigli dopo l’esperienza della Consulta Giovanile, pensiamo alla possibilità di prevedere che i membri della Consulta Giovanile siano anche parte, di diritto, al Consiglio del Quartiere di appartenenza. In questo modo, i giovani hanno la possibilità di entrare in contatto con una visione più olistica della vita amministrativa cittadina a livello di Consulta Giovanile e al contempo prendere confidenza con i processi decisionali democratici a livello dell’istituzione consiliare del Quartiere. In quanto non eletti, tuttavia, non prenderebbero decisioni ma sarebbero legittimati a prendere attivamente parte ai lavori del Consiglio di Quartiere acquisendo il diritto di parola.

In questi termini, l’attività della Consulta Giovanile acquisirebbe anche un maggior prestigio come esperienza formativa ai fini dell’assegnazione di crediti da spendere ai fini dell’Esame di Stato al termine del ciclo di studio superiore.

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