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Governare il Territorio

Governare il territorio sia in senso strategico che tattico, un verde di qualità e più sostenibile, tanti piccoli interventi per i parcheggi.

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Siamo per un approccio multilivello, sia strategico che tattico, flessibile ed efficace, in linea con le esigenze e le possibilità dei nostri tempi.

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Governare il territorio vuol dire mettere in atto tutte quelle azioni possibili e immaginabili per gestire e migliorare tutti gli aspetti della nostra città:

edifici, strade, giardini e aree libere di ogni genere. Tali interventi possono e devono avvenire attraverso strumenti di controllo che ne garantiscano la qualità nel tempo.

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Una città che evolve e si trasforma necessita per forza di strumenti urbanistici e linee guida che siano in grado di assecondare e promuovere tali cambiamenti. Indubbiamente il nostro Piano Regolatore evidenzia ormai i propri anni ed i propri limiti e necessita pertanto di una revisione strutturale che agisca in particolar modo su schede di area, regolamenti, adeguamenti normativi e vincoli sovracomunali.

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Le SCHEDE DI AREA, immaginate ormai molti anni fa e scarsamente realizzate, necessitano di una revisione importante che favorisca la loro attuazione e siano attrattive verso piccoli e grandi attori che possono e vogliono intervenire su queste aree strategiche.

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Favorire la riqualificazione urbana vuol dire guardare agli interessi e ai bisogni della città e dei sui abitanti con interventi capaci di rispondere alle reali necessità del nostro tessuto urbano. È sicuramente un progetto importante e ambizioso, ma bisogna avere il coraggio di innescare questi processi che sono a medio e lungo termine per iniziare a immaginare la città del futuro e trasformare la città del presente.

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Pensare di risolvere tutti le criticità appoggiandosi solo allo sviluppo dello strumento urbanistico generale sarebbe però riduttivo e poco incisivo a breve e medio periodo. È possibile anche intervenire subito su piccole e medie AREE DIMENTICATE e INADEGUATE della nostra città, a cui, purtroppo, ci siamo abituati. Alcuni esempi? Molti parcheggi comunali (via De Amicis, giardini pubblici, ecc..) che hanno spazi sbagliati, vegetazione impropria, percorsi inadeguati, ecc…); per questi interventi non servono grandi piani, ma un minimo di sensibilità, progettualità e voglia di agire per cambiare la qualità del nostro abitare quotidiano la città.

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Urbanistica però non è solo pianificazione strategica, grandi piani e progettazione pubblica; urbanistica vuol dire anche condivisione e collaborazione tra tutti gli attori coinvolti nei processi di trasformazione e riqualificazione urbana. Volete una suggestione? Andate a curiosare su internet cosa sia l’URBANISTICA TATTICA. Niente paura … è solo un altro metodo che approccia alla trasformazione di aree della città partendo da piccoli progetti e dalla interazione tra amministrazioni e cittadini coinvolgendo enti, associazioni e quartieri. Negli ultimi anni e soprattutto all’estero (purtroppo), è un metodo molto diffuso e utilizzato per sistemare piccoli spazi pubblici e migliorare l’aspetto percepito di alcuni luoghi.

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PROGETTARE prima di tutto, per immaginare e prendere consapevolezza di come i luoghi si possono trasformare e riqualificare, donando loro nuova vita e nuove funzioni, adattandole alle nostre nuove necessità e pronte per essere realizzate con le opportunità che si presenteranno (vedasi progetto di rigenerazione urbana della ex scuola Madonna del Popolo e relativa piazza).

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Condividiamo le idee e ricominciamo a occuparci della nostra città, partendo dall’urbanistica, ma anche da processi di riqualificazione dei piccoli spazi; facciamolo insieme, facciamolo … sul serio.

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E’ ora di ripensare il nostro verde cittadino, partendo da un progetto di riqualificazione complessivo che individui essenze adeguate

 

Siamo circondati da boschi e montagne completamente traboccanti di piante e vegetazione, eppure si percepisce in città una certa mancanza di VERDE PUBBLICO.

 

 

Non abbiamo però bisogno di maggiore quantità, ma di una maggiore QUALITA’ del verde percepito.

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Nel nostro comune ci sono quasi 1.000 piante di alto fusto, tante delle quali al termine del loro ciclo vitale e molta vegetazione “impropria” (essenze sbagliate in posti sbagliati), per non parlare delle aree a prato che mancano di un adeguato sistema di irrigazione.

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Tutto questo, oltre ad alcuni disagi funzionali e percettivi, si trasforma in un enorme costo per la manutenzione di questo inadeguato patrimonio verde all’interno della città. Spendiamo centinaia di migliaia di euro per potare, raccogliere foglie, rifare prati, ecc… senza avere la percezione di avere delle belle aree a verde.

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E’ ora di ripensare il nostro verde cittadino, partendo da un progetto di riqualificazione e valorizzazione complessivo che individui essenze adeguate per funzione e costi di gestione.

 

Certo è un progetto a medio e lungo termine, ma qualcuno deve avere il coraggio di immaginarlo e pensare di realizzarlo … sul serio.

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Vogliamo intervenire subito prendendo in considerazioni un numero elevato di nuovi piccoli spazi a parcheggio e promuovere la mobilità alternativa. Ineluttabile pensare poi anche a un intervento importante nei pressi del Centro, per il quale però ci vorrà tempo.

 

Viviamo indubbiamente in un territorio complicato, costretto tra lago e monti, con spazi per muoversi ed abitare assai limitati e condizionati da esigenze di vario tipo, per non parlare poi dei parcheggi.

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Sarebbe facile fare un’analisi dettagliata di tutte le criticità che attanagliano i nostri spostamenti quotidiani ed in parte è già stato fatto in più occasioni, ma quello che spesso ne viene fuori sono fantasiose ed utopistiche soluzioni di “enormi” progetti di trasformazione che, per loro definizione, sono destinati a rimanere tali come bei disegni sulla carta (vogliamo davvero ancora spostare il dibattito sul ponte, la galleria, gli autosilos, ecc…). Questi suggestivi progetti di grande scala, il più delle volte, apportano soluzioni parziali a discapito di cicatrici importanti nel tessuto urbano e non prendono in considerazione aspetti più peculiari del nostro territorio o, ancor peggio, vengono proposti in assenza di dati certi che ne qualificherebbero la sostenibilità realizzativa.

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Che fare dunque?

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Indubbiamente abbiamo bisogno di più spazio per le nostre macchine e dobbiamo immaginare una viabilità più corretta, soprattutto in certi punti ed in certi orari, e la necessità di creare grandi spazi a parcheggio a ridosso del centro rimane una necessità.

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Tuttavia, si può immaginare di intervenire subito anche attraverso una serie di interventi mirati che prendano in considerazioni un numero elevato di PICCOLI SPAZI da destinare e trasformare in parcheggio pubblico. Acquisire aree dismesse, recuperare spazi interstiziali e rifunzionalizzare luoghi abbandonati vuol dire creare parcheggi senza stravolgere il nostro costruito e senza passare per forza attraverso progetti, pur validi, di grandi autosilos (la cui fattibilità economica non è nelle disponibilità della città e nelle mire degli investitori).

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Unitamente a queste strategie occorre agire però, con maggiore convinzione e incisività anche sulla mobilità alternativa e soprattutto su una mobilità più SICURA. Per fare ciò occorre ripensare a percorsi protetti (ciclabili o pedonali) anche attraverso piccoli e grandi interventi di segnaletica a misura di ciclisti, pedoni, ecc…

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Favorire una mobilità alternativa sicura vuol dire mettere in atto tutte quelle azioni che possano garantirci percorsi sicuri attraverso segnaletica certa ed evidente a garanzia e tutela di tutti gli incroci, attraversamenti, ecc.. una vera e propria STRATEGIA PER UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE E INTELLIGENTE.

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Le città europee, soprattutto quelle del nord, si stanno trasformando quasi tutte da molti anni attraverso questo sistema di mobilità, che le rende più attrattive e vivibili; un esempio? Fate un giro a Chambery in Francia o nelle più vicine città svizzere (mica sulla luna…).

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Grandi obiettivi per tutta la città che si realizzano attraverso piccoli interventi, piano piano, ma con convinzione e obiettivi chiari si può cambiare e migliorare, sul serio, la nostra città.

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