Vogliamo intervenire subito prendendo in considerazioni un numero elevato di nuovi piccoli spazi a parcheggio e promuovere la mobilità alternativa. Ineluttabile pensare poi anche a un intervento importante nei pressi del Centro, per il quale però ci vorrà tempo.
Viviamo indubbiamente in un territorio complicato, costretto tra lago e monti, con spazi per muoversi ed abitare assai limitati e condizionati da esigenze di vario tipo, per non parlare poi dei parcheggi.
Sarebbe facile fare un’analisi dettagliata di tutte le criticità che attanagliano i nostri spostamenti quotidiani ed in parte è già stato fatto in più occasioni, ma quello che spesso ne viene fuori sono fantasiose ed utopistiche soluzioni di “enormi” progetti di trasformazione che, per loro definizione, sono destinati a rimanere tali come bei disegni sulla carta (vogliamo davvero ancora spostare il dibattito sul ponte, la galleria, gli autosilos, ecc…).
Questi suggestivi progetti di grande scala, il più delle volte, apportano soluzioni parziali a discapito di cicatrici importanti nel tessuto urbano e non prendono in considerazione aspetti più peculiari del nostro territorio o, ancor peggio, vengono proposti in assenza di dati certi che ne qualificherebbero la sostenibilità realizzativa.
Che fare dunque?
Indubbiamente abbiamo bisogno di più spazio per le nostre macchine e dobbiamo immaginare una viabilità più corretta, soprattutto in certi punti ed in certi orari, e la necessità di creare grandi spazi a parcheggio a ridosso del centro rimane una necessità.
Tuttavia, si può immaginare di intervenire subito anche attraverso una serie di interventi mirati che prendano in considerazioni un numero elevato di PICCOLI SPAZI da destinare e trasformare in parcheggio pubblico. Acquisire aree dismesse, recuperare spazi interstiziali e rifunzionalizzare luoghi abbandonati vuol dire creare parcheggi senza stravolgere il nostro costruito e senza passare per forza attraverso progetti, pur validi, di grandi autosilos (la cui fattibilità economica non è nelle disponibilità della città e nelle mire degli investitori).
Unitamente a queste strategie occorre agire però, con maggiore convinzione e incisività anche sulla mobilità alternativa e soprattutto su una mobilità più SICURA. Per fare ciò occorre ripensare a percorsi protetti (ciclabili o pedonali) anche attraverso piccoli e grandi interventi di segnaletica a misura di ciclisti, pedoni, ecc…
Favorire una mobilità alternativa sicura vuol dire mettere in atto tutte quelle azioni che possano garantirci percorsi sicuri attraverso segnaletica certa ed evidente a garanzia e tutela di tutti gli incroci, attraversamenti, ecc.. una vera e propria STRATEGIA PER UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE E INTELLIGENTE.
Le città europee, soprattutto quelle del nord, si stanno trasformando quasi tutte da molti anni attraverso questo sistema di mobilità, che le rende più attrattive e vivibili; un esempio?
Fate un giro a Chambery in Francia o nelle più vicine città svizzere (mica sulla luna…).
Grandi obiettivi per tutta la città che si realizzano attraverso piccoli interventi, piano piano, ma con convinzione e obiettivi chiari si può cambiare e migliorare, sul serio, la nostra città.
Omegna, sul serio
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